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Gennaio 2023: imprese alla ricerca di mezzo milione di lavoratori

Bollettino Excelsior di Unioncamere e ANPAL. Ecco i profili più cercati e i settori con maggiore difficoltà di reperimento di manodopera.

Sono 504.000 i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e 1,3 milioni per il primo trimestre dell’anno. Parliamo di ben 46.000 assunzioni in più rispetto a gennaio 2022 (+10,1%) e +149.000 assunzioni (+12,9%) prendendo come riferimento l’intero trimestre. La domanda di lavoro prevista per l’inizio dell’anno si colloca sopra i livelli pre-Covid e segna un +14,0% (+62.000 assunzioni) rispetto a gennaio 2019.

Questo è quello che emerge dall’ultimo Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.

I principali settori con maggiori difficoltà di reperimento di manodopera sono:

  • costruzioni,
  • industrie del legno e del mobile,
  • industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo,
  • industrie della meccatronica,
  • servizi informatici e delle telecomunicazioni.

La mancanza di candidati è la motivazione maggiormente indicata dalle imprese (27,8%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%).

I settori che più richiedono esperienza lavorativa specifica sono:

  • costruzioni,
  • servizi alle persone,
  • Industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature,
  • Servizi dei media e della comunicazione,
  • Servizi informatici e delle telecomunicazioni.

Il rapporto segnala anche che è in aumento la difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste.

Le figure più ricercate sono:

  • dirigenti (66,1%),
  • operai specializzati (61,9%),
  • tecnici (51,6%),
  • conduttori di impianti (49,0%),
  • professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%),
  • professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%).

I cinque titoli di studio più richiesti dalle imprese sono:

  • Indirizzo economico,
  • Indirizzo ingegneria,
  • Indirizzo insegnamento e formazione,
  • Indirizzo sanitario e paramedico,
  • Indirizzo scienze matematiche, fisiche e informatiche.

OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI

I giovani possono avere più opportunità innalzando sempre più il livello della propria preparazione e arricchendola con ogni possibile esperienza lavorativa. Il Bollettino evidenza come per i giovani fino a 29 anni d’età, le professioni con maggior difficoltà di reperimento a gennaio 2023 sono:

  • 88% per i farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita: previste 1.180 assunzioni, di cui 1.040 di difficile reperimento;
  • 74% per gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: previste 8.070 assunzioni, di cui 5.970 di difficile reperimento;
  • 63% per gli operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, abbigliamento calzature: previste 1.590 assunzioni, di cui 1.010 di difficile reperimento;
  • 63% per gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche: previste 12.870 assunzioni, di cui 8.140 di difficile reperimento;
  • 62% per gli operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori: previste 8.270 assunzioni, di cui 5.160 di difficile reperimento;
  • 61% per i tecnici dei servizi turistici, culturali e per la sicurezza: previste 1.490 assunzioni, di cui 910 di difficile reperimento;
  • 59% per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione: previste 10.590 assunzioni, di cui 6.250 di difficile reperimento.

AREE GEOGRAFICHE E CONTRATTI

A livello territoriale ad incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord Est dove è difficile da reperire il 51,1% delle figure ricercate, una quota di circa 10 punti percentuali superiore a quella rilevata per il Sud e Isole (42,5%). Invece, la difficoltà di reperimento è pari al 45,4% nel Nord Ovest e al 42,4% nel Centro.

Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione più proposta con 208mila unità, pari al 41,3% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila unità, 24,3%), quelli in somministrazione (74mila, 14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila, 8,8%). L’apprendistato viene proposto ancora solo per 25mila assunzioni (5,0%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila assunzioni (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).